Stamane
non avevo nulla da mangiare per il lupo — il cuore — e per il mio
demonio — il cervello . Sono sceso tra le strade viscide e fangose degli
umanitari. Meno male, ho trovato subito un buon figliuolo da un
ottimismo grande così. Pieno di cieco fanatismo e con un cuore tutto
gonfio per il bene degli altri. È vero, sputa sentenze e dà consigli,
somministra morale e dà sberletti, ma è ancora “goliardo”…
Scendendo dalla vetta ho portato con me un bel bisturi tagliente. E così il mio giovanotto… non so se più “goliardo” o professore, l’ho preso colle mie aspre e callose mani, e gli ho detto: Ohé, io non sono quel pessimista che dice delle cose blasfeme per voi umanitari. Inforcando due occhiali cekisti — poiché il mio “goliardo” li deve portare — stupefatto mi ha fissato in volto ed ha esclamato: Come, tu!
Sicuro, io sono quel cinico che bestemmia e scandalizza così e che tutte le cose te le faccio per una soddisfazione personale e per un orgoglio intimo. Che tu forse quando mi dai lezioni di morale lo fai per il bene che vuoi a me? Quando tu scrivi, lo fai proprio solo per il bene che vuoi agli altri? Tu, barricadero domani moriresti per il bene che vuoi agli altri? Tu ami una donna proprio solo per soddisfazione a lei? E poi finiamoli con tutti quest’altri, vieni piuttosto qui, con questo bi¬sturi io ho il segreto d’interrogare il tuo lupo — il cuore — ed il tuo demonio — il cervello. Se tu sapessi con questo quante stampe ho aperto?!… E quanto gelo e materia granitica vi ho trovati… A proposito, la tua indignazione contro la ferocia degli antiumanitari, il tuo bene esuberante per l’umanità a quegli atti di eroismo, ti ha ancora trasportato? Ma sento tagliando la carta, se tu vuoi che ti lasci la maschera dell’altruismo te la lascerò, perché vedo che ti dev’essere troppo necessaria e cara, e siccome io ne posso e ne so fare a meno, se vieni sulla mia vetta ti dò anche la mia che però è più piccola della tua.
Scendendo dalla vetta ho portato con me un bel bisturi tagliente. E così il mio giovanotto… non so se più “goliardo” o professore, l’ho preso colle mie aspre e callose mani, e gli ho detto: Ohé, io non sono quel pessimista che dice delle cose blasfeme per voi umanitari. Inforcando due occhiali cekisti — poiché il mio “goliardo” li deve portare — stupefatto mi ha fissato in volto ed ha esclamato: Come, tu!
Sicuro, io sono quel cinico che bestemmia e scandalizza così e che tutte le cose te le faccio per una soddisfazione personale e per un orgoglio intimo. Che tu forse quando mi dai lezioni di morale lo fai per il bene che vuoi a me? Quando tu scrivi, lo fai proprio solo per il bene che vuoi agli altri? Tu, barricadero domani moriresti per il bene che vuoi agli altri? Tu ami una donna proprio solo per soddisfazione a lei? E poi finiamoli con tutti quest’altri, vieni piuttosto qui, con questo bi¬sturi io ho il segreto d’interrogare il tuo lupo — il cuore — ed il tuo demonio — il cervello. Se tu sapessi con questo quante stampe ho aperto?!… E quanto gelo e materia granitica vi ho trovati… A proposito, la tua indignazione contro la ferocia degli antiumanitari, il tuo bene esuberante per l’umanità a quegli atti di eroismo, ti ha ancora trasportato? Ma sento tagliando la carta, se tu vuoi che ti lasci la maschera dell’altruismo te la lascerò, perché vedo che ti dev’essere troppo necessaria e cara, e siccome io ne posso e ne so fare a meno, se vieni sulla mia vetta ti dò anche la mia che però è più piccola della tua.
ROGI
Nessun commento:
Posta un commento