domenica 28 ottobre 2012

L’esca per la schiavitù



Giunse notizia a Ciro che gli abitanti di Sardi erano scesi in rivolta. Avrebbe potuto ridurli in un attimo ai suoi voleri; ma, non volendo distruggere una così bella città e neppure essere obbligato a tenervi di guardia un esercito, per garantirsene la sottomissione ricorse a questo espediente: vi fece collocare bordelli, taverne , giochi pubblici e bandì un’ordinanza con cui i cittadini erano autorizzati a farne l’uso che preferivano. E questa specie di guarnigione gli rese così buon servizio che da allora non ci fu più bisogno neppure di un solo colpo di spada contro gli abitanti della Lidia. Questi poveracci si divertivano a inventare ogni tipo di gioco a tal punto che i latini, per indicare ciò che noi chiamiamo passatempi, trassero dal loro nome il termine ludi.… teatri, giochi, commedie, esposizioni di medaglie e di vari dipinti, e altre droghe di questo tipo costituivano per i popoli antichi l’esca per la schiavitù, il prezzo della loro libertà, gli strumenti della tirannia; insomma tutto un sistema congegnato dagli antichi tiranni per addormentare i sudditi sotto il giogo. Così i popoli, inebetiti e incantati da simili passatempi, divertendosi in modo insulso con quei piaceri che venivano fatti passare davanti ai loro occhi, si abituavano a servire in questo modo del tutto sciocco…



Etienne De La Boétie

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