DEPROFUNDIS E GERMINAL!
(da «La testa di Ferro», Fiume, n. 40, 12 dicembre 1920, p.3)
Questo testo, spedito da La Spezia nel novembre, ha forti similitudini con Pianto, già pubblicato su «Il Libertario» il 15 febbraio 1917 (Vedi). In questo testo, Novatore appare per la prima volta con lo pseud. di Brunetta l’Incendiaria. Qui, più che altrove, il referente futurista è marcato. Il giornale che osp
ita lo scritto, ha come sottotitolo, ʻGiornale del fiumanesimo’ ed è diretto da Mario Carli [N.d.C.].
***
Sulle vie crepuscolari dell’epoca nostra morente passa una bara.
È il funerale classico della vecchia arte romantica sentimentale uccisa dalla violenta, cerebrale arte del futuro.
I giovani artisti ribelli ed innovatori hanno ormai conficcati i lucidi chiodi del loro genio sul nero coperchio della bara in cui giace definitivamente il cadavere dell’arte che fu.
Deprofundis, dunque, deprofundis!
Anche nella nostra città siamo in attesa di cantare i salmi funerei a quelle ultime larve del passato che al pari della rancida monarchia dei Savoia - si ostinano a voler vivere oltre il loro tempo.
Però, quasi consci - questi passatisti - della cupa fatalità che grava inesorabilmente sul loro capo, non trovano nel loro decrepito interiore neanche il coraggio della lotta. Questo constateranno quasi certamente nel prossimo concorso fra gli artisti spezzini.
Il triste ed oscuro presentimento profetico di questi vecchi mai nati, li preavverte che le loro anemiche e grottesche creature prive di ogni ardimento di fantasia immaginatrice, impallidirebbero d’impotenza e di vergogna come appassite zitelle, nate e cresciute ignoranti, tremerebbero d’impotenza ed arrossirebbero di rabbia trovandosi ad un bacetico e voluttuoso convito fra belle e precoci adolescenti libere e spregiudicate. Ma non varrà la loro fuga, il loro, il loro assenteismo, la loro diserzione a salvarli dalla fine fatale segnata dal loro destino.
Se intervenissero sarebbero vinti implacabilmente, inesorabilmente, indiscutibilmente, vinti come è vinta un’oscura scaglia d’ombra sotto una pioggia calda e dorata di sole meridiano.
Se non interverranno la loro fine sarà ancora più vergognosa ed umiliante.
Deprofundis! ripeto. Deprofundis! Deprofundis e Germinal!
Fate largo all’impetuoso ardimento geniale e creatore dei giovani ribelli figli dell’avvenire. Gloria al futuro che viene; dimenticanza pel passato che se ne va. I nostri giovani artisti sono gli stupratori d’albe e di misteri. Sono i forti e sicuri fecondatori di ciò che è, ed i padri di ciò che sarà. Non è colpa loro se la generazione passata non conobbe i decisi ardimenti.
Ma i morti sono morti e i morenti saranno aiutati a scomparire.
Germinal! Germinal!
I nostri giovani sono il caldo e possente meriggio antisentimentale dell’avvenire. Sono i folli e temerari amanti di quella forza che osa e che vuole; di quella massima forza creatrice che in se racchiude il pensiero.
Sono i cerebralisti violenti, cavalcanti i più diabolici e furenti destrieri della loro saggia pazzia.
Gloria dunque al manipolo audace.
Germinal!
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