“La
vecchia, avendolo attentamente ascoltato, conclude allora questa riflessione
con una "piccola verità" che dona a Zarathustra, consigliandogli però
di nasconderla e non lasciarla uscire allo scoperto: "Vai dalle donne? Non
dimenticare la frusta!"
Così
parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno, Friedrich Nietzsche
Sul
tema della donna e del suo ruolo si sono probabilmente scritti fiumi di parole,
fatti interminabili dibattiti e combattute migliaia di battaglie per la
conquista dei “ pari diritti” così da giungere alla tanta agognata
“emancipazione”.
Ma
che sapore ha questa emancipazione femminista?
Io,
Individuo, posso affermare che si tratta di un sapore fasullo, nessuna
emancipazione: solo un cambio di ruolo, e
non di ruolo assegnato da qualcuno, ma di ruolo scelto.
Prima di approfondire il discorso sul ruolo, voglio
brevemente chiarire il concetto di “scelta del ruolo”.
Per chi riconosce la Volontà di Potenza dell’Ego umano ed
l’ha approfondito nella propria esperienza di vita che ogni nostra azione è
sospinta dall’Ego, ben capisce che ogni scelta, ruolo, posizione, azione che
decidiamo di prendere nella e per la nostra vita parte dal nostro EGO, è una
nostra scelta: che scegliamo di essere gli attori principali o comparse di una
scena, quello è il frutto della nostra scelta egoista, della nostra Volontà di
Potenza.
Nessuno ci muove come marionette, ma la nostra Volontà ci
spinge verso una determinata posizione.
Ed anche quando quella posizione sembra che non possa
provenire dalla nostra Volontà, perché magari degradante o svilente per la
“dignità umana”,è proprio da noi che viene.
“ Ma cosa è vita, quale l'essenza di tutto ciò che vive?
Ovunque trovai un essere vivente, afferma Zarathustra, là v'era anche desiderio
inespresso d'obbedienza: "Ogni essere vivente è qualcosa che
obbedisce"! Ma riceve ordini colui che non sa obbedire a se stesso, e
que-sta è l'essenza di tutto ciò che vive. .”
Così parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno,
Friedrich Nietzsche
Senza voler troppo filosofeggiare, Nietzsche, parlava di Ego
Attivo e di Ego passivo, ma entrambi erano appunto degli Ego che sceglievano
liberamente per sé.
Mi piacerebbe portare l’ esempio di una giovane coppia
libera, emancipata, nella quale credo di poter meglio spiegare questa
scelta/posizionamento dell’Ego, si badi bene non è una contrapposizione, ma c’è
un Ego che è attivo e un altro che sceglie passivamente, ma sottolineo sceglie
di farsi comandare.
La frase chiave-lei ridendo: ”Io esco sempre, vado in giro e
faccio un sacco di casini, lui sta a casa a badare agli animali..”
Lui non dice una parola e annuisce continuando quello che sta
facendo.
Cosa diremo che lei è una despota e lui una povera vittima?
Io, non lo direi, lei sceglie di agire, lui sceglie di
sottostare: ognuno sceglie il suo bene e il suo male.
Sarà la morale che giudicherà lei o lui nei ruoli di
“vittima” e “carnefice”, ma anche la morale quando vuole sa ribaltare questi
ruoli e diventare amorale, ma questa è un'altra storia.
“ Solo allora i ruoli sono distrutti, quando scompaiono
tramite una posizione attiva. Io scelgo di partecipare attivamente in una organizzazione
rivoluzionaria. Non ho seguito nessuno, né mi sono fatta trascinare qualcosa.
Ho fatto una scelta. Ho rivendicato le mie azioni, anche se avrei potuto trarre
vantaggio dalla mia identità di donna e ottenere un trattamento migliore. Ma
quanto sarebbe dignitoso? Nella storia, una donna che è impegnata nell’attività
rivoluzionaria annulla di fatto due ruoli in una sola volta, da un lato
abolisce consapevolmente la sua identità come persona legale, mettendo in
discussione la legge e l’ordine, dall’altro abolisce la sua identità di donna,
sorpassando il concetto di ruoli di genere (madre, moglie, ragazza) che la società
le ha attribuito”
Olga Ikonomidou membro delle CCF (giugno 2011)
Chiarito il concetto di scelta ora passo a quello che per me
è il concetto di ruolo.
In quasi tutte le società il ruolo della donna è stato quello
di una subalterna, all’uomo, ai figli, alla famiglia, alla casa, alla
religione.
Ha accettato per sé dei ruoli che la relegavano nel gradino
di coloro che obbediscono e subiscono le angherie dei più “forti”,sia
fisicamente che mentalmente.
Il punto è che come ogni Individuo sceglie il suo
posizionarsi nella vita, così il ruolo di volta in volta assegnato è stato
dalla maggioranza delle donne accettato e sorretto per secoli, in maniera
conscia, la scelta di campo è stata fatta, come Individuo che critico la massa
che si fa guidare dal potente di turno, non perché privo della “coscienza
politica”, ma perché volontariamente asservita al raggiungimento del proprio
obbiettivo, allo stesso modo critico l’asservimento di milioni di donne al
ruolo di “povera sottomessa” e “dileggiata”, dove la loro Volontà di Potenza le
ha guidate a seguire questa strada ed a posizionarsi su tale piano.
Poi è giunto il “Femminismo liberatore”, che ha apportato un
cambio di ruoli e non è riuscito a creare degli Individui.
Perché parlo di ruoli?
Senza voler ripercorrere storicamente le lotte fatte per la
conquista dei diritti delle donne, a cosa si è giunti oggi in realtà?
Ci troviamo di fronte a donne che smessi i panni della
“sottomissione” scelta hanno indossato il “ruolo” dei tanto odiati uomini
oppressori, scegliendo quindi di assumere gli stessi atteggiamenti, posizioni, azioni
lungamente censurate e criticate nel loro antagonista maschio.
Orde di femministe che occupano squat femministi,
naturalmente (!!) in preda al delirio anti-maschio, in cui gli uomini non
possono entrare; tutto è parificato mostrare la propria natura che sia essa di
“maschio” o “femmina” è sessista, annullare la propria Individualità per la
lotta al maschio è diventata la “scelta della vita”.
Parole, gesti, occhiate, movimenti vengono bollati come
“maschilisti”, per un approccio sessuale si vuole il consenso orale!
Arriveremo a quello scritto!
È una caricatura tirata agli estremi, perché alla fine è il
nostro EGO che ci spinge a fare quello che desideriamo di più e potremo coprirci
e metterci nei panni che ci rendono più “accettabili” a questa società, ma il
nostro EGO “tirerà” dove vuole arrivare.
Gli Individui non esseri che facilmente vengono accettati, la
maggior parte delle volte vengono respinti e segregati, è più facile creare
ruoli, che ascoltare l’Individuo che parla, che agisce, come diceva Clara di
Mirabeau:
«I mostri... i mostri!... In primo luogo
mostri non ce ne sono! Quelli che tu chiami mostri sono forme superiori, o
semplicemente fuori della tua concezione... Gli dei non sono mostri? L’uomo di
genio non è un mostro, come la tigre, il ragno, come tutti gli individui che
vivono sopra le menzogne sociali, nella splendente e divina immoralità delle
cose? Ma io pure, allora, sono un mostro >>.
Allora Tenetevi i vostri ruoli, ma io non dimentico di
portare la frusta!
Sara Zappavigna
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