venerdì 22 novembre 2013

IL FALLIMENTO DEL FEMMINISMO : CREAZIONE DI RUOLI E NON DI INDIVIDUI



La vecchia, avendolo attentamente ascoltato, conclude allora questa riflessione con una "piccola verità" che dona a Zarathustra, consigliandogli però di nasconderla e non lasciarla uscire allo scoperto: "Vai dalle donne? Non dimenticare la frusta!"
Così parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno, Friedrich Nietzsche

Sul tema della donna e del suo ruolo si sono probabilmente scritti fiumi di parole, fatti interminabili dibattiti e combattute migliaia di battaglie per la conquista dei “ pari diritti” così da giungere alla tanta agognata “emancipazione”.
Ma che sapore ha questa emancipazione femminista?
Io, Individuo, posso affermare che si tratta di un sapore fasullo, nessuna emancipazione: solo un cambio di ruolo, e non di ruolo assegnato da qualcuno, ma di ruolo scelto.
Prima di approfondire il discorso sul ruolo, voglio brevemente chiarire il concetto di “scelta del ruolo”.
Per chi riconosce la Volontà di Potenza dell’Ego umano ed l’ha approfondito nella propria esperienza di vita che ogni nostra azione è sospinta dall’Ego, ben capisce che ogni scelta, ruolo, posizione, azione che decidiamo di prendere nella e per la nostra vita parte dal nostro EGO, è una nostra scelta: che scegliamo di essere gli attori principali o comparse di una scena, quello è il frutto della nostra scelta egoista, della nostra Volontà di Potenza.
Nessuno ci muove come marionette, ma la nostra Volontà ci spinge verso una determinata posizione.
Ed anche quando quella posizione sembra che non possa provenire dalla nostra Volontà, perché magari degradante o svilente per la “dignità umana”,è proprio da noi che viene.

“ Ma cosa è vita, quale l'essenza di tutto ciò che vive? Ovunque trovai un essere vivente, afferma Zarathustra, là v'era anche desiderio inespresso d'obbedienza: "Ogni essere vivente è qualcosa che obbedisce"! Ma riceve ordini colui che non sa obbedire a se stesso, e que-sta è l'essenza di tutto ciò che vive. .”
Così parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno, Friedrich Nietzsche

Senza voler troppo filosofeggiare, Nietzsche, parlava di Ego Attivo e di Ego passivo, ma entrambi erano appunto degli Ego che sceglievano liberamente per sé.
Mi piacerebbe portare l’ esempio di una giovane coppia libera, emancipata, nella quale credo di poter meglio spiegare questa scelta/posizionamento dell’Ego, si badi bene non è una contrapposizione, ma c’è un Ego che è attivo e un altro che sceglie passivamente, ma sottolineo sceglie di farsi comandare.
La frase chiave-lei ridendo: ”Io esco sempre, vado in giro e faccio un sacco di casini, lui sta a casa a badare agli animali..”
Lui non dice una parola e annuisce continuando quello che sta facendo.
Cosa diremo che lei è una despota e lui una povera vittima?
Io, non lo direi, lei sceglie di agire, lui sceglie di sottostare: ognuno sceglie il suo bene e il suo male.
Sarà la morale che giudicherà lei o lui nei ruoli di “vittima” e “carnefice”, ma anche la morale quando vuole sa ribaltare questi ruoli e diventare amorale, ma questa è un'altra storia.

“ Solo allora i ruoli sono distrutti, quando scompaiono tramite una posizione attiva. Io scelgo di partecipare attivamente in una organizzazione rivoluzionaria. Non ho seguito nessuno, né mi sono fatta trascinare qualcosa. Ho fatto una scelta. Ho rivendicato le mie azioni, anche se avrei potuto trarre vantaggio dalla mia identità di donna e ottenere un trattamento migliore. Ma quanto sarebbe dignitoso? Nella storia, una donna che è impegnata nell’attività rivoluzionaria annulla di fatto due ruoli in una sola volta, da un lato abolisce consapevolmente la sua identità come persona legale, mettendo in discussione la legge e l’ordine, dall’altro abolisce la sua identità di donna, sorpassando il concetto di ruoli di genere (madre, moglie, ragazza) che la società le ha attribuito”
Olga Ikonomidou membro delle CCF (giugno 2011)

Chiarito il concetto di scelta ora passo a quello che per me è il concetto di ruolo.
In quasi tutte le società il ruolo della donna è stato quello di una subalterna, all’uomo, ai figli, alla famiglia, alla casa, alla religione.
Ha accettato per sé dei ruoli che la relegavano nel gradino di coloro che obbediscono e subiscono le angherie dei più “forti”,sia fisicamente che mentalmente.
Il punto è che come ogni Individuo sceglie il suo posizionarsi nella vita, così il ruolo di volta in volta assegnato è stato dalla maggioranza delle donne accettato e sorretto per secoli, in maniera conscia, la scelta di campo è stata fatta, come Individuo che critico la massa che si fa guidare dal potente di turno, non perché privo della “coscienza politica”, ma perché volontariamente asservita al raggiungimento del proprio obbiettivo, allo stesso modo critico l’asservimento di milioni di donne al ruolo di “povera sottomessa” e “dileggiata”, dove la loro Volontà di Potenza le ha guidate a seguire questa strada ed a posizionarsi su tale piano.
Poi è giunto il “Femminismo liberatore”, che ha apportato un cambio di ruoli e non è riuscito a creare degli Individui.
Perché parlo di ruoli?
Senza voler ripercorrere storicamente le lotte fatte per la conquista dei diritti delle donne, a cosa si è giunti oggi in realtà?
Ci troviamo di fronte a donne che smessi i panni della “sottomissione” scelta hanno indossato il “ruolo” dei tanto odiati uomini oppressori, scegliendo quindi di assumere gli stessi atteggiamenti, posizioni, azioni lungamente censurate e criticate nel loro antagonista maschio.
Orde di femministe che occupano squat femministi, naturalmente (!!) in preda al delirio anti-maschio, in cui gli uomini non possono entrare; tutto è parificato mostrare la propria natura che sia essa di “maschio” o “femmina” è sessista, annullare la propria Individualità per la lotta al maschio è diventata la “scelta della vita”.
Parole, gesti, occhiate, movimenti vengono bollati come “maschilisti”, per un approccio sessuale si vuole il consenso orale!
Arriveremo a quello scritto!
È una caricatura tirata agli estremi, perché alla fine è il nostro EGO che ci spinge a fare quello che desideriamo di più e potremo coprirci e metterci nei panni che ci rendono più “accettabili” a questa società, ma il nostro EGO “tirerà” dove vuole arrivare.
Gli Individui non esseri che facilmente vengono accettati, la maggior parte delle volte vengono respinti e segregati, è più facile creare ruoli, che ascoltare l’Individuo che parla, che agisce, come diceva Clara di Mirabeau:
«I mostri... i mostri!... In primo luogo mostri non ce ne sono! Quelli che tu chiami mostri sono forme superiori, o semplicemente fuori della tua concezione... Gli dei non sono mostri? L’uomo di genio non è un mostro, come la tigre, il ragno, come tutti gli individui che vivono sopra le menzogne sociali, nella splendente e divina immoralità delle cose? Ma io pure, allora, sono un mostro >>.

Allora Tenetevi i vostri ruoli, ma io non dimentico di portare la frusta!

Sara Zappavigna

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