lunedì 10 dicembre 2012

"LA FRATTURA IN UNA LINEA-MARGINE"



Federico Buono
LA SPERSONALIZZAZIONE DELL'INDIVIDUO


“Il vuoto redentivo
spoglia della vita di chi osa
in un accecante eccesso recidivo
di una morte bianca e luminosa
ora origlia
ad una fatica individuale
quel Cerbero che veglia
alle porte del tuo Inferno personale".

Da “La Fatica”;Maurizio De mone


Nelle fredde e buie celle della redenzione, e della riabilitazione sistematica, si entra in un mondo-ostensivo, dove la percezione si annulla alla soglia e nel margine, delineato dai parametri in una segregazione ostatica.
La non-appartenenza sprofonda la comprensibilità degli atti come qualcosa di ricettivo in un transitivismo prostrante.
La transitorietà trasfonde le pulsioni emozionali alla ricerca di una appartenenza rappresentativa.
La rappresentanza diluisce i tempi nel mostrarsi e nell'apparire sotto forme di indotta sub-concatenazione della relazione producente De-personalizzazione.
L'induzione è la relativa forma di rappresentanza?
Torniamo a scrivere dell'atto di subalternità indotta nel transigere come in un Ipodeo:
E fissiamo la nostra ricerca Nichilista - a forma Egotista - qua esperita sulla linea-margine della "soglia".
La scissione producente stabilisce il criterio di anestetizzazione nel passare oltre la "soglia":
La coscienza obiettivata denota nel suo derimersi una sdo-ppiamento comproducente non-appartenenza:
Il non-appartenere nell'oltrepassare la soglia di un "isituto penale" emerge, con l'affiorare della visualizzazione e del concatenamento in un orientamento spazio-temporale:
Il legame con il vissuto esistenziale si sgretola nell'emergere in una visione delle "sbarre" e nell'atto dell'oltrepassare.
L'oltrepassare annuisce il tempo derivativo, conforme alla stabilizzazione del corpo prigioniero, e la destrutturazione compone le fasi di sequenza della redenzione e nel muovere un "passo oltre".
Il corpo diventa estraneo, quando il passare la linea-margine ass-ente al carattere degli elementi costitutivi del proprio grado di attinenza,con la linea dell'estremità in un assunto di dipendenza nel rendere la "linea", il proprio limite nel margine di questo limite.
Il confine muove l'assonanza percettiva nel de-realizzare:
La scissione nel correlativo pone la co-esistenza e la con-presenza in un marginedi deducibile assimibilità.
La condizione del corpo prigioniero in un stabilire della De-personalizzazione, accentua il deperimento singolativo, a favore dello stanziale derimersi di parametri spazio-temporali all'estremo in una linea co-esistente al margine di una con-presenza.
L'affermazione dell'induzione sub-indotta in che linea apparente è:nel margine?
La visione all'estremo delinea un rilevamento di contrapposizione tra un apparire e un appartenenza-in una ristrutturazione e nella con-divisione della scissione tra la linea e il margine.

Il costrutto conoscitivo nell'oltrepassare modula la strutturazione della psiche in un articolazione di transitorietà, con criteri di inter-dipendenza con le fasi di sequenza e conseguenti alla modalità della struttura di compressione e regressione dell'Individuo.


"L'esplorazione dello spazio è il risultato di una lunga evoluzione
che il soggetto compie dalla posizione coricata, poi seduta, infine
eretta, e che gli permette di prendere conoscenza del suo ambiente
circostante dapprima per reptazione, poi mediante quadrupedismo
("avanzare a quattro zampe"), infine camminando; l'acquisizione della
marcia ne costituisce un momento fondamentale".

"Adattamento"-"Psicomotricità: le 50 parole chiave", J-C-Coste



Il muovere Se-stessi "oltre" rompe in un identità speculare tra un affermazione e la somiglianza nell'affermarsi come corpo-prigioniero.
La De-strutturazione individuale aderisce ai parametri di spazio-stanzialità nell'appartenenza di una linea nell'estremo di un margine.
Il costituto sub-inducente in atti di repressione ostativa disgregano l'espressione del proprio vissuto esistentivo.
Il sentimento costituente L'Io viene marginalizzato nell'oltrepassare la soglia di un estremo, e il margine restringe a poco-a poco e annulla la radicalità dei propri vissuti, fratturando in un "tono" deprecativo l'esistenzialità.
Il contenitivo strutturale depone al sorgere del delineamento compo-sito della linea-margine.
La comprensibilità della linea in un margine è la rappresentazione di contiguità nel criterio pre-disposto e di predisposizione nei reconditi anfratti delle celle redentive.
Le strutture logiche di definizione deduttive inducono la De-personalizzazione nell'atto del varcare in una determinazione di finalità sub-inducente e di capacità critica su basi emotive-intuitive.

La frattura nell'oltrepassare produce un discontinuo trasalire della De-personalizzazione.
La frattura imprime la totale perdita dell'appartenenza del proprio essere-Individuo e rende labile l'aderenza a qualcosa di più dell'essere "corpo prigioniero":
In un assedio compromettente nel delinearsi di un evento-dato e nel passare la "soglia", la rimanenza psicoottenitiva è in un bilico,dentro l'alterazione delle strutture della conoscenza.
La predisposta guida auto-producente sub-ordinazione, predice un assiomatico dispositivo di legame comproducente contiguità relativo-formale nel disporsi dell'evento-dato.
La datità dell'evento compone e scompone il passaggio dalla soglia al margine in un estremo linea-re.
La "definizione" esperenziale è in tal modo compressa e strangolata in un ordine nel corso e del superamento della "soglia":
La soglia è la co-esistenza in una contemporanea con-presenza.
La data somatizzazione cronicizza la deformazione spazio-temporale nella costituzione organica in un sintomo necessario a una diagnosi:
Il corpo rimane segregato in un fondo rimanente di una cella redentiva.
La formulazione di rappresentazione rende concreto l'effetto De-personalizzante, in fasi distinte al grado di condizione nell'essere una "forma-detenuto".
La sintesi esplicativa forma l'individuo alla "soglia" e garantisce la comprensibilità della transitorietà dell'evento dato, in una modulazione interpretativa che scambia l'effetto dato-con il dato fattuale.
Il "linguaggio" nell'attraversare la soglia è la rivelazione della definitiva perdita di individualità propria.

L'attraversare-marginalizza l'effetto producente e delinea il dato-forma nello stabilire la comprensibilità.
La sicurezza in un esistenza conoscitiva viene fratturata in innumerevoli deformazioni immaginative.
L'immediato dato fattuale, diventa un pratico ritornare in una ricollocazione del dato effetto producente Depersonalizzazione.
Lo stendimento delle deformazioni intercorrono in ruoli anestetizzati in articolazioni di attinenza con la struttura coatto-ostativa.
Il sorpassare la soglia auto-mizza la forma e il criterio di compenetrazione di un nesso complusorio nel marginalizzare l'atto dato.


"La parola reo introdotta a designare colui-cum quo res agitum-indica qualunque
persona contro cui si dirige, una domanda giudiciale: è così nei giudizi criminali
indica colui contro il quale si dirige la inquisizione, o l'accusa; e promiscuamente
designa ora l'inquisito, ora l'accusa; secondo i vari sistemi è chiaro da ciò che
nel linguaggio giuridico, la parola reo ha un significato assai diverso da quello
in cui si adopera nel linguaggio volgare.
Il reo può essere innocente, ed è grave errore quello di chi, per prevenzione funesta, osi confondere il significato volgare".

"Del reo" "Programma del corso di diritto criminale"F.Carrara



L'atto dato disconosce la traccia di rappresentazione simbolica ostensiva in una discontinuità frattura-le.
Il criterio in una compressione dei segni-simbolizzati, pone nel margine dell'oltrepassare, l'assunzione del principio di un fenomeno egemonico induttivo e definito-in una morsa regredente:
L'elaborazione fattuale in un disgregamento individuale introietta ed eietta la forma-guida che somatizza il pre-cludente_L'eiezione di un dato formale nell'atto della definizione "segno" pone pro-spettive di decorso occludente dentro il corpo-prigioniero:
La compromissione ai confini di un margine eietta in un continuo divenire, la presenza-sintomo, nella predisposizione in un identificazione assuntiva della forma-detenuto:
L'alterazione modificativa muta e annette il progressivo inoculamento di conformazione alle regole coattoostatiche.
Cosa pone la correlazione individuo in una frattura in una linea-margine?
La cooptazione schematizza il segno correlante nel corpo prigioniero in una destrutturazione:
La sinapsi coatto pre-clu-dente è il sintomo trasmittivo in occludere di un individuo.
La condizione impulso-stimolante propaga la subliminazione in un intesità alla soglia di un estremo:
La sequenza della deformazione De-personalizzante esplica il suo apporto de-crescente.
La soglia è il margine nella determinazione del De-personalizzare?
In un riflesso di intenti al limite in un limite il legarsi degli eventi pone risposte speculari dove la forma prigioniero non muove-nulla che non sia una una ricerca in un equilibrio in una concatenazione dell'evento-dato:
La soglia impone e propaga un riflesso condizionato comportamentale in cui la concatenazione si muove attorno all'estremità della soglia-margine in una frattura.
In una ricerca Nichilista-Egotista ci si pone la domanda-non domanda:
In una fredda e buia cella della redenzione, il fondo rimanente è l'avvenuta frattura in una linea-margine?


"In generale l'adattamento si definisce come la facoltà che un organismo
ha di mantenersi in vita e di sviluppare le sue potenzialità in un ambiente
dato, nonchè di registrare senza proprio danno le variazioni di tale ambiente.
L'adattamento è perciò una funzione che determina il soggetto a mettere in
opera le sue facoltà psichiche e motorie per integrarsi nella realtà
socio-culturale, mantenervisi, e, all'occorrenza, modificarla".

"Adattamento"-"Psicomotricità: le 50 parole chiave", J-C-Coste


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