QUALI RISPOSTE?
di R. M.
Molte sono le critiche e le questioni sollevate dall’anarchismo di sinistra nei confronti dell'attuale ala anticivilizzatrice e antitecnologica dell'anarchismo. In particolare, che quest’ala dell'anarchismo ignori la lotta di classe e che per questo sia mentalmente chiusa e persino ecofascista.
Molti domanderanno anche come possano sopravvivere le persone allo stato attuale senza la tecnologia e criticano chi sostiene Ted Kaczynski. Il problema non è che sono curiosi di avere delle risposte, la curiosità è una virtù della natura umana che ci permette di sperimentare in maniera giocosa gli aspetti allegri e dolorosi delle nostre vite; il problema piuttosto è in quelli che domandano.Gli anarchici di sinistra tendono a pensare con i mezzi della logica e della razionalità. Sanno cosa è giusto per la classe operaia, per l'ambiente, per il movimento anarchico. Formano delle grandi organizzazioni che un bel giorno porteranno avanti la lotta di classe. Sono i loro stessi sottogruppi specializzati di analisti di classe che continuano ad incoraggiare una falsa guerra a proposito di un'economia artificiale. Hanno bisogno di razionalità e di logica e senza queste cose a rassicurarli iniziano ad avere veramente paura. Dal momento che molti di loro credono ancora nella razionalità della civilizzazione, il pensiero stesso di un mondo libero da ruoli, organizzazioni e scienza spaventa molti di loro perché li costringe a porre davvero delle questioni oppure a urlare insulti preconfezionati. Facendo parte della sinistra, quindi dello schieramento politico colonialista, sono e saranno sempre rinchiusi entro certi limiti e certe aspettative della civilizzazione. Accettano prontamente le imposizioni della razionalità e della logica (una forza esterna) e sacrificano i propri bisogni per l’ideologia. La conseguenza di questa situazione spinge molti di loro alla continua ricerca di risposte da altre fonti per rendere conformi le loro politiche. Si sono talmente imbrigliati nella razionalità e nella logica che smettono loro stessi di considerare ogni altro pensiero, critica e senso che credono sia irrazionale; e lottano per controllare e sopprimere quel che di selvaggio, di fantasia e di immaginazione avevano dentro sé. A causa di questi limiti non sono aperti e come unico e solo criterio non approvano che risposte aderenti alla razionalità e alla logica. Abbracciare l’artificiale imposto dall’esterno piuttosto che un'auto esplorazione creativa che viene dall'interno suscita in loro la continua negazione di quell'indipendenza dalla civilizzazione che hanno dentro se stessi. Così l’ironia del fascismo logico e razionale delle loro ideologie li proteggerà sempre preventivamente dal ricevere le vere risposte a quello che stanno cercando. Si sono blindati con la loro stessa logica e, finché non metteranno in questione i veri meccanismi delle loro insicurezze interiori e delle loro necessità di controllo, continueranno a brontolare, insultare e chiedere precludendosi la possibilità di ottenere risposte.
IMPLICITA NELLA CONOSCENZA DELL'INGIUSTIZIA È LA RESPONSABILITÀ DI AGIRE CONTRO ESSA…
L'APATIA È IL PRIVILEGIO E IL LUSSO DI QUELLI CHE NON SONO COLPITI DIRETTAMENTE DALL'INGIUSTIZIA
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