NUDISMO RIVOLUZIONARIO
Il nudismo può essere considerato “ uno sport, in cui gli individui si spogliano in gruppo per fare un bagno di aria o di luce, come ci si bagna nel mare” ( Dr. Toulouse), ciò da un punto di vista puramente terapeutico;come facevano i Gymnos ( gymnos significa nudo in greco), come un ritorno ad uno stato edenico, restituendo all’uomo uno stato primitivo e “naturale” di innocenza ( Le tesi degli Adamiti di una volta).Questi due punti di vista ne danno vita ad un terzo, il nostro: che il nudismo, collettivo o individuale, è fra i più potenti strumenti di emancipazione. Ci sembra che sia qualcosa di completamente diverso da un esercizio fisico o di rinnovamento “naturista”. Per noi il nudismo è una richiesta rivoluzionaria.
Rivoluzionario in un triplo senso : affermazione, protesta, liberazione.
Affermazione: per rivendicare la propria capacità di vivere nudo,di mettersi a nudo, di andare in giro nudo, di vivere insieme ad altri nudisti, senza altra preoccupazione che non sia quella di resistere alle temperature avverse. Questo per affermare il diritto all’affermazione della propria individualità corporea. Si tratta di affermare la propria indifferenza alle convenzioni morali, ai comandamenti religiosi e alle leggi sociali che, con vari pretesti, credono di poter disporre delle varie parti del corpo umano come meglio credono. Contro le istituzioni religiose e sociali, in cui è subordinata l’uso e l’usura del corpo umano alla volontà del legislatore o del sacerdote, la domanda dei nudisti è una delle manifestazioni più profonde e consapevoli della libertà individuale.
La protesta: rivendicare e praticare la libertà di mettersi nudi è, infatti,protestare contro ogni dogma, legge o usanza che stabilisca una gerarchia fra le diverse parti del corpo, che considera, ad esempio, mostrare il viso, le mani , le braccia o la gola più decente, più morale, più rispettabile che esporre il sedere, il seno, la pancia o la zona pubica. E’ protestare contro la classificazione delle differenti parti del corpo dividendole in nobili e ignobili: il naso è considerato nobile, il pene ignobile, per esempio.
Ancora più importante è protestare contro qualsiasi intervento ( naturale o legale) che ci costringa a vestirci perché ciò piace ad un altro, quando non ci è mai venuto in mente di far spogliare nessuno , se è questo non è ciò che vuole.
Liberazione: Liberazione dall’indossare vestiti, o dall’indossare un costume che è sempre stato, e che non potrà mai essere altro che un travestimento ipocrita perché incrementa l’importanza di ciò che ricopre il corpo, dell’accessorio, e non del corpo in sé, la cui coltivazione è essenziale. Liberazione dalle principali nozioni su cui si basano le idee di “permesso” e “vietato”. Liberazione dalla civetteria, dal conformismo ad uno standard artificiale che mantiene la differenziazione delle classi.
Immaginiamo il generale, il prete, l’ambasciatore, l’accademico, il secondino, il direttore del carcere- nudi. Cosa rimarrebbe del loro prestigio, della autorità loro conferita? I governanti sanno bene tutto questo e non l’ultimo dei motivi per cui osteggiano il nudismo.
Liberarsi dal pregiudizio del pudore che altro non è che la vergogna del proprio corpo.
Liberarsi dall’ossessione dell’oscenità, attualmente provocata dalla scopertura di parti del corpo che l’ipocrisia sociale ci impone di tenere nascoste- la liberazione da moderazione e dall’autocontrollo che implica questa idea fissa.
Per ampliare il concetto. Affermiamo, riprendendo il punto di vista della socialità, che la pratica del nudismo è un fattore che rafforza il cameratismo. Non possiamo negare che per noi un compagno più intimo, su cui possiamo fare maggiore affidamento è colui che ci rivela se stesso non solo senza secondi fini intellettuali o etici, ma anche senza nascondere il suo corpo.
I critici del nudismo - moralisti o igienisti conservatori della Chiesa e delle Stato - suppongono che la vista della nudità e l’associazione di nudisti di entrambi di entrambi i sessi esalti il desiderio erotico. Questo non è sempre il caso. Tuttavia non lo nego neanche. Ma riteniamo che l’esaltazione erotica generata dai progetti per nudisti è pura, naturale e istintiva. Non può essere paragonata con l’eccitazione artificiale di giovani mezze nude, dal make up, del vestito vedo-non vedo degli ambienti in cui si vive abitualmente.
Emile Armand
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