” Le mie intenzioni non hanno niente di politico, né di sociale, non “intendo” un altro obiettivo che Io e la mia individualità, sono egoista. Sono qui perché, questo è quello che consistono le mie relazioni col mondo. Io non faccio nulla per lui, per l’amore di dio, non faccio niente per l’amore dell’uomo bensì per il mio amore proprio. ”
In questo periodo è possibile trovare diverse pubblicazioni, testi, dibattiti e opinioni sul nichilismo e l’individualismo e ognuno ha un’interpretazione propria di quello che queste parole o concetti rappresentano. Benché questo testo sia destinato a un pubblico molto specifico, prima di tutto vogliamo chiarire quello che rappresenta e o non rappresenta detti concetti per noi.
Innanzitutto manteniamo una posizione nichilista perché non crediamo che ci sia un proposito specifico per la nostra esistenza più di quello che noi stessi gli diamo. Non c’è una strada fissa, non c’è una meta universale, la vita non ha un “senso” specifico, non ci sono risposte per tutto.
Veniamo a questo mondo senza neanche sceglierlo, nasciamo per una volontà o forza aliena, e per forze e volontà aliene che ci dicono come dobbiamo vivere, che norme dobbiamo seguire e quale deve essere il nostro ruolo e proposito o mete nella vita.
La nostra concezione nichilista dell’esistenza nega tutto questo.
Affermiamo che la vita da quando ci è data, è una strada verso la morte come inevitabile fine, per questo motivo vogliamo approfittare del tempo che abbiamo come l’ unica cosa che realmente siamo capaci (semmai realmente lo siamo), di possedere. Tentiamo di vivere la nostra vita come vogliamo, rompendo la morale, l’etica, i propositi e le regole prefabbricate per noi da altri, non abbiamo niente da dimostrare, vogliamo vivere prima dell’inevitabile fine, qui e ora, senza sperare per nessuno né niente, consapevoli che non ci sia un “domani migliore”, è che non ci sono inferno o paradiso né nella terra né nel cielo che ci aspetti in questo o nessun’altra vita. Essendo coscienti di questo, siamo pronti a vivere veramente e questo implica la rottura e l’ostilità con l’esistente che c’impone alcuni codici di condotta, valori, moralità e norme che ci sono aliene e c’impediscono di materializzare i nostri desideri. Pertanto il confronto col mondo esistente che addomestica e incatena la volontà egoistica individuale è inevitabile, ma questo non è scelto come un martirio o una condanna, né come un dovere “rivoluzionario”, oh una scelta propria che inoltre rapporta godimento e soddisfazione.
Respingiamo e attacchiamo la società e tutto quello che rappresenta, poiché in lei vediamo materializzati tutti i valori, ruoli, moralismi che c’impediscono di vivere veramente. Anche per questo motivo, disprezziamo quelli che concepiscono il nichilismo come vegetare e non fare niente, vedendo la vita passare davanti ai loro occhi. Come ci stacchiamo dalle correnti nichiliste filosofiche di pensatori e intellettuali, la filosofia è per i filosofi e i ciarlatani, e non siamo né uno né l’altra cosa. Inoltre siamo fuori dalla logica dagli auto-proclamati “nichilisti rivoluzionari” o “anarco-nichilisti”, perché il nostro nichilismo non si fa illusioni con le “rivoluzioni”, cambiamenti, “creare consapevolezza” e “spingere all’azione a tale o quale con i nostri atti” né altri fantasmi di sinistra, non vediamo nessuna speranza in teorie insurrezionali né “minoranze combattive”. Tutto quello che è un presente oscuro e difficile e l’unica cosa che abbiamo ed è quello che possiamo fare con le nostre mani nel tempo che rimane.
Solo mediante la negazione e la distruzione nichilista dell’esistente possiamo aprire nuove strade verso l’ignoto, verso nuove esperienze, verso il selvaggio.
A conti fatti, per noi il nichilismo è l’annichilazione, in tutte le forme, dei “buoni” valori cristiano-umanisti e la violenta negazione e rifiuto della morale dell’umano moderno, la società e il suo progresso. Per questo motivo ci affermiamo orgogliosi Terroristi Nichilisti, perché il Terrorismo Nichilista è il veleno che si diffonde già dentro il corpo sociale malato per inquinare e distruggere la sua carne e il suo spirito. È un attentato misantropico e indiscriminato contro i pilastri e i fondamenti della società e tutto quello che si trova in essa.
“La mia causa non è divina né umana, non è la verità, non è la bontà, né la giustizia, né la libertà, ma unicamente ciò che è mio: e non è una causa universale, bensì unica, come unico sono io. Nessuna cosa mi sta a cuore più di me stesso.“
D’altra parte come individualisti ci poniamo contrari al collettivismo forzato che pretendono inculcarci, specialmente la società massificante. Non vogliamo condividere la nostra vita con chi non scegliamo, né sacrificare o posporre i nostri desideri o necessità individuali dietro il “bene” della comune, società, collettivo o qualunque altro organismo del quale non abbiamo scelto essere parte. Ci rivendichiamo come padroni della nostra vita, i nostri atti e le nostre decisioni. Come individualisti non rispettiamo nessuna legge né nessuna regola che c’è imposta da altri e che neanche abbiamo scelto. Come individualisti siamo in una guerra senza fine contro la società e chiunque tenti di addomesticare i nostri istinti né permettiamo che nulla limiti i nostri desideri e le nostre necessità a nome di nessun bene comune o di quello che è socialmente accettabile.
Allo stesso tempo dentro la società c’è insegnato a disprezzare i solitari, gli individualisti, creando in questo modo un’identità collettiva forzata.
Vogliamo condividere i nostri vissuti, desideri e passioni con chi scegliamo noi, o con noi stessi se così lo vogliamo.
Inoltre, i gruppi eccessivamente grossi finiscono per dare inevitabilmente luogo a forme di organizzazione che coartano e limitano la volontà individuale come per esempio la creazione di strutture e mezzi di controllo con le sue conseguenti leggi, norme e regolamenti…
Perché se dobbiamo porci in qualche categoria, abbiamo chiaro qual è il nostro “luogo”: siamo egoisti e individualisti amorali, criminali cinici, nichilisti caotici, selvaggi eco-estremisti, indiscriminati terroristi e delinquenti..e il contrario di quelli che vivono nascondendosi nella vergogna. Noi siamo orgogliosi delle etichette che ci danno: Siamo orgogliosi di essere i terroristi che terrorizzano le vite, mettono loro bombe o ammazzano con spari o pugnalate, gli incontrollati che vandalizzano le metropoli-cimitero, che incendiano le notti e i giorni, che s’infiltrano nelle incapaci marce e concentrazioni per trasformarli in battaglie campali e rompere la normalità. Siamo quei parassiti gaudenti che decidono di usare il tempo a nostro capriccio respingendo anche lo schifoso lavoro e la più schifosa moralità del lavoro poiché non vediamo nessun orgoglio in essere uno schiavo del salario. Siamo i delinquenti e criminali che rubano le proprietà e le ricchezze delle quali v’innamorate. Rubiamo, truffiamo, rapiniamo… commettiamo mille e una barbarie lontano dalla vostra morale, della sua concezione cristiana del “bene” e il “male” perché non siamo né vogliamo essere cittadini onesti né rassegnati lavoratori-schiavi che guadagnano il pane con sudore e sacrificio.
Siamo tutto l’incontrario del buon cittadino e della gente “onesta.” Siamo la piaga, il veleno, il cancro di un mondo già per se ammalato e condannato. Non abbiamo un ideale superiore per qui lottare né ci sacrificheremo in nome di nessuna rivoluzione né nessun interesse altrui al nostro. Per noi il “bene”, il “corretto” o “l’etica” è tutto quello che ci aiuta a compiere i nostri fini, ci dia beneficio, ci sia di utilità o ci proporzioni soddisfazione o benessere, e il “male” è tutto quello che s’intromette tra noi e la realizzazione dei nostri desideri. Viviamo in un mondo che precipita e collassa, una civilizzazione che arriva alla sua decadenza. E noi vogliamo contribuire alla sua inevitabile distruzione facendo più danno possibile, senza nient’altro che guadagnare la soddisfazione personale dei nostri ego e la conquista di un’esistenza di piacere distruggendo tutto quello che è nocivo.
“Il mondo non può essere oramai salvato, l’idea della salvazione non è più che un’idea falsa, dobbiamo pagare i nostri innumerabili errori, è troppo tardi per riparare quello che è, l’ora delle riforme è spirato, i più felici morranno combattendo ed i più miserabili morranno ammucchiati in fondo alle grotte o nei roghi, il mondo non sarà più che un posto di dolore dove i più puri tra gli uomini non avranno altro rimedio che ammazzarsi gli uni con gli altri per non disprezzare loro stessi”
Fiera
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