“Il Sole creò l’universo, per questo si chiama Padre Sole (pagë abé). Egli è il padre di tutti i Desana. Egli creò l’universo con il potere della sua luce gialla e gli diede vita e stabilità. Dal luogo dove stava, bagnato di riflessi gialli, il Sole fece la terra, con le sue foreste e i fiumi, gli animali e le piante. La sua creazione risultò perfetta.”
Il Creatore dell’universo, nella mitologia desana, corrisponde alla figura del Padre Sole. Questi può essere identificato come una forza creatrice, uno “stato” che si manifesta nella luce gialla emanata dal disco solare. Pagë abé è sempre esistito, ed emanò la Creazione senza una particolare intenzione. Una volta che la luce gialla ebbe eseguito questo atto, il Sole legiferò sul suo operato: stabilì i percorsi ciclici del processo della vita e impose le norme secondo le quali doveva vivere l’uomo e ordinarsi la società. Come vedremo in seguito, la legge fondamentale che i Desana avrebbero dovuto rispettare fu quella dell’esogamia. La stipulazione di questa legge avvenne in seguito all’incesto originario tra il Sole e sua figlia, che gettò il mondo nel caos.
“Il mondo nel quale viviamo ha la forma di un grande disco, un immenso piatto rotondo. È il mondo degli uomini e degli animali, il mondo della vita.La dimora del Sole è di colore giallo, il colore del suo potere, quella degli uomini e degli animali è di colore rosso, il colore della fecondità e del sangue degli esseri viventi. La nostra Terra è detta “piano di sopra” (vexkámaxa turí), perché in basso c’è un altro mondo, il “piano di sotto” (doxkámaxa turí), anche detto Axpikon-día, paradiso. Il paradiso è di colore verde, e lì vanno tutte le anime dei morti che sono stati dei buoni Desana durante la loro vita. Nel lato da cui sorge il Sole, in Axpikon-día, c’è un grande lago dove sboccano tutti ifiumi della terra, poiché tutti corrono verso est. In tale modo Axpikon-día è connesso con la nostra terra per mezzo delle acque dei fiumi. Nel lato dove il Sole scompare, in Axpikon-día, sta la Parte oscura. È la parte della notte ed è pericolosa. Vista da Axpikon-día la nostra terra è simile a una grande ragnatela. È trasparente e il Sole può guardarvi attraverso. I fili di questa ragnatela sono come le norme secondo le quali devono vivere gli uomini; essi si muovono lungo questi fili, cercando di vivere bene, e il Sole li guarda. Al di sopra della nostra terra il Sole ha creato la Via Lattea. Questa sgorga comeuna grande corrente spumosa da Axpikon-día e si dirige da est a ovest. Lungo la Via Lattea corrono i grandi venti e tutta quella parte è azzurra. È la regione intermedia tra il potere giallo del Sole e lo stato rosso della terra. Per questo è una zona pericolosa, perché è lì che la gente comunica con il mondo invisibile e con gli spiriti.”
In questo ultimo brano è presentata la struttura del cosmo generalmente accettata tra i Tukano. L’universo consiste in tre zone cosmiche sovrapposte: la Zona superiore o celeste, la Zona intermedia che è la nostra terra, e la Zona inferiore, quella del paradiso. L’elemento strutturale più importante della Zona superiore è la Via Lattea. Ognuna di queste zone è dominata da un particolare tipo di energia, a cui è associato un certo colore.
La Zona inferiore è la dimora del Padre Sole, che dopo la creazione e la promulgazione delle norme morali si è ritirato in Axpikon-día, la zona paradisiaca, continuando ad emanare la propria energia gialla. Il Sole visibile durante il giorno è un rappresentante di pagë abé nella Zona intermedia, e attraverso questi il Padre Sole continua ad inviare la propria energia fertilizzatrice sulla terra, permettendo la continuità della vita di tutte le creature, uomo compreso. La zona paradisiaca è ammantata di una tenue luce verde: il colore verde è quello delle foglie di coca, che se masticate fanno scomparire fame e fatica. Axpikon-día è quindi un luogo ove
uno degli stimoli che più tormentano la vita dei Tukano, quello della fame, cessa di esistere.
La Zona intermedia è invece quella terrena, un mondo in cui si incontrano due principi complementari opposti: la terra, maschile, e l’acqua, femminile. Tra i Tukano si ritiene infatti che la foresta (terra) fertilizzi i fiumi (acqua). Prendendo atto di questa dicotomia, come approfondiremo in seguito, è possibile far luce su moltissimi aspetti della cultura Tukano, in primis sulla distribuzione delle attività quotidiane tra generi. Nel paragrafo precedente era stato sottolineato come caccia e pesca fossero attività proprie dell’uomo, ma che la prima fosse ritenuta più virile della seconda. Ciò è spiegato dal fatto che i pesci, vivendo nell’acqua, sono associati a un principio femminile, mentre la selvaggina, vivendo nella foresta, è associata a un principio maschile. Ne consegue che alimenti dal marcato carattere femminile, come il pesce, non possono essere mescolati ad alimenti dal marcato carattere maschile, come la carne, perché intrisi di essenze opposte.
Alla Zona intermedia è associato il colore rosso, un colore dall’essenza uterina. All’intera Zona intermedia è quindi associato un carattere generalmente femminile, benché vi si incontrino comunque principi sia maschili che femminili.
Appare chiaro come l’energia gialla solare abbia un carattere seminale-spermatico, in grado di fertilizzare il mondo terrestre-uterino. È grazie al Sole se sulla terra si possono perpetuare i processi di fertilizzazione, incubazione, crescita e procreazione.
La Zona superiore è caratterizzata da un’essenza ambivalente. In essa risiede infatti la Via Lattea: questa è concepita come una corrente tormentosa che si inarca sopra la terra. Essa proviene dalla Zona Inferiore e si dirige da est a ovest.
Il colore che la contraddistingue è l’azzurro, associato al cielo, al soprannaturale e al fumo di tabacco, ma anche al vomito e alle ferite. La Via Lattea è la zona della comunicazione in cui si stabilisce il contatto tra gli esseri terrestri e quelli soprannaturali: tale contatto è reso possibile dall’utilizzo di sostanze allucinogene o da stati di profonda concentrazione. La Via Lattea è quindi la zona delle visioni, nella quale penetrano gli sciamani per mediare tra la sfera naturale e quella soprannaturale. Essa è però un luogo pericoloso, associabile ad un concetto seminale ambiguo. Qui circolano le malattie, identificate come scarti putrefatti che galleggiano nella corrente tormentosa: un payé malevolo può canalizzare questa corrente infettiva verso la terra, contaminandola. Nella Zona superiore è quindi possibile ottenere il bene, contattando il divino, ma anche causare il male al prossimo.
Prima di procedere all’analisi di altre parti del Mito della Creazione è necessario soffermarsi su un concetto essenziale per la buona comprensione della cosmologia tukano, ovvero il concetto di bogá.
Bogá è il principale tipo di energia pervadente il cosmo, associata ad una forza vitale di carattere spermatico. Bogá è emanata dal Padre Sole per mezzo del Sole visibile e si manifesta attraverso il colore giallo, colore simboleggiante il seme maschile. Questo colore si manifesta in molte forme, come nella saliva, nel miele, nel cristallo di quarzite, in alcuni animali di colore giallo (per esempio la gallina di montagna), nel cotone e nella fibra della palma cumare. Tutti questi elementi contengono in sé il potere fertilizzatore del Sole e sono, dunque, molto importanti nel pensiero religioso e nelle pratiche sciamaniche.
La divinità solare è associata ad una sorta di osso, di impalcatura che sostiene la struttura sociale umana e, più in generale, l’intero universo. Il Padre Sole può essere comparato ad un tubo che crea una connessione (copula) permanente tra i diversi livelli cosmici. Tale identità seminale non è però soltanto positiva, in quanto, come il seme umano, essa può essere veicolo di infezione. Questa sfumatura di significato può essere ben compresa con un esempio: il fulmine è l’eiaculazione del Sole, che fertilizza la terra, ma porta anche distruzione. Uno sciamano, nel momento in cui localizza un luogo dove si è abbattuto un fulmine, cerca nella terra piccoli frammenti di quarzo, che si occupa velocemente di nascondere. Questi cristalli sono infatti considerati agenti patogeni, possibile causa di malattie.
Tornando al concetto di bogá, va sottolineato che questo tipo di energia è limitato. Il circuito energetico del mondo è infatti un circuito chiuso, nel quale scorre una limitata quantità di energia seminale. Questa energia è ben distribuita tra uomini, animali e piante. Nel momento in cui un uomo uccide un animale e se ne ciba, diminuisce la quantità di energia spermatica posseduta dalla fauna, aumentando quella umana. Egli può però reimmettere energia nel sistema faunistico praticando l’astinenza sessuale, così da permettere la riproduzione animale. Anche per questo la sessualità incontrollata provoca grande terrore tra i Tukano: essa rappresenta un’interruzione nell’equilibrio del sistema e una degradazione dello stesso.
Riassumendo, bogá è un flusso energetico fertilizzatore, che mette in comunicazione diversi livelli cosmici e porta trasformazione e creazione.
Un’energia trasformatrice rimanda però a elementi uterini, come per esempio il focolare, che è detto “peamé bogá”. L’informatore di Reichel-Dolmatoff di Amazonian Cosmos, puntualizza sul fatto che bogá sia un concetto femminile, pur essendo associato ad un’energia seminale. Bogá è l’effetto trasformativo determinato da un’altra forza, rappresentante invece un principio puramente maschile: tulári. Tulári è forza, autorità, comando, potere di dirigere la bogá. Tulári è terra, l’energia maschile, bogá è acqua, energia femminile: assieme sono fertilizzazione e fecondità.
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