Strade deserte
brulicanti
di chiromanti disoccupati
che analizzano il passato
sono indifferenti al presente
e profetizzano il futuro.
Mentre scocca il medesimo tempo
in tane velate alla luce
ladri rubano ai ladri
mentre nei palazzi dorati
ladri laccati e lucenti
scrivono codici imposti agli altri.
Nel tempio della giustizia
la casta dei giudici
spazzolandosi antiche ragnatele
assolve faccendieri
condannando un sciuscià dei bassi.
Ride il corvo
e la fantasmagorica fenice
si lecca una piuma.
Nei giardini della rassegnazione
piangono lacrime di sangue
siringhe usa-e-getta.
Chi voleva cambiare il mondo
è sepolto sotto secoli d'indifferenza
oppure
molto spesso ormai
si struscia a giudici e preti.
Ma
(e voi ancora non lo sapete)
un uomo vestito di nero
e con una strana luce negli occhi
arrota il suo coltello
per lacerare l'indifferenza.
E PIANGERANNO I BUONI ED I CATTIVI.
Horst, 31 ottobre 1985
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