Ah la morte,
tetra e cupa è la morte,
tetra e cupa è la morte,
ma chi ne viene infetto
crede di veder caroselli
cinti di fiori da camposanto.
Essi gongolano
ogni volta che si illudono
di aver messo a posto la coscienza
recandosi al lavoro
con buoni pasto in tasca,
per far felici le mogli.
Tace la coscienza
ferita dalle lame virtuali
che fendono
la città di Babilonia,
pervasa da sogni
di personalità multiple.
La morte danza
fondendosi nei corpi di cartone
dei non-morti!
Virtuale è la morte
del copia incolla.
Virtuale è la morte
del copia incolla.
Menti
offuscate
dai
fumi della colla,
fogli
di cariche elettriche
incollate
per non essere lette.
Il
non-morto
si
nutre di fantasie
mentre
cavalca le steppe del labile
che
lo porteranno sulle rive dell’Ade!
Chiù Pac
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