mercoledì 30 maggio 2012
Max Stirner - Opere complete
L'unico e la sua prorpietà. Nessun libro come questo ha forse meno bisogno di una introduzione. Si presenta da solo, come ogni libro maledetto che si rispetti. Ne consegue che molti, se non proprio tutti, prima di prenderlo in mano, oppure dopo averlo letto anche più volte con supponenza, credono di sapere la potenziale dirompenza contenuta nelle sue pagine. Non è così. E non è nemmeno questione di capire quello che Stirner dice, entrando fra la spesso non facile tecnica di datate discussioni filosofiche. Piuttosto si tratta di quello che uno intende fare della propria vita.
Ebbene, può un libro avere a che fare con la vita di chi lo legge? Quasi sempre no, rarissimamente sì. L’“unico” è uno dei pochi casi in cui questa affermazione assume le caratteristiche di un estremo coinvolgimento. O questo c’è, penetrando fino in fondo, fino alle lacrime, nelle nostre miserie quotidiane, oppure è bene che riponiamo il libro nello scaffale da cui lo abbia improvvidamente prelevato.
Pochi altri libri hanno questa carica distruttiva da cui – più o meno – tutti dobbiamo difenderci se non vogliamo mettere a soqquadro le nostre regole e i nostri soliloqui quotidiani, conforti per moribondi quasi sempre. Se accettiamo la sfida, allora è un altro discorso.
L’“unico”, se vogliamo, dice una sola cosa, ma la dice bene e fino in fondo. La responsabilità dell’esistenza dello sfruttatore è dello sfruttato. Se questo vuole veramente sbarazzarsi del padrone che tiranneggia – come di ogni manutengolo che serve il tiranno anche sotto le spoglie di un feroce rivoluzionario – non ha che farlo e basta, stare a chiacchierare a lungo su questo argomento è una presa in giro.
Che ogni compagno si renda conto di questa verità e che ci rifletta sopra. Il senso dell’“unico” sta tutto qui.
Pubblichiamo la terza edizione di quest’opera convinti di mettere a disposizione dei compagni uno strumento di liberazione, non solo un certo numero di fogli di carta stampati più o meno bene.
Con buona pace di chi ha pensato che accanto alla selvaggia solitudine di Stirner ci potesse stare una qualche cattiva compagnia.
Scritti minori. Questa raccolta viene pubblicata seguendo un criterio diverso da quello che John Henry Mackay applicò nella sua seconda edizione, quella del 1914. Ciò significa che essa si presenta in modo diverso anche dalla traduzione di Angelo Treves che segue strettamente l’ordine fissato da Mackay. In effetti quest’ordine aveva delle pecche considerevoli mettendo insieme scritti di grande importanza, frutto della riflessione filosofica di Stirner, con note redazionali e piccole cronache quotidiane che fanno parte del suo lavoro giornalistico. Eppure, anche in questi “pezzi” di scarso significato e di improbabile lettura si trovano importanti spunti – sparsi qua e là – riguardanti i problemi della scuola, della censura, la questione ebraica, ecc.
Max Stirner
L’unico e la sua proprietà
pp. 280, euro 10,00
Max Stirner
Scritti minori
con l’aggiunta degli ultimi ritrovamenti
pp. 270, euro 10,00
Per richieste:
edizionianarchismo@gmail.com
www.edizionianarchismo.net
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